Premesso che non abbiamo assolutamente la pretesa di ripercorrere o analizzare una vicenda su
cui ormai si sono versati veri e propri “fiumi di inchiostro”, ci sembra comunque utile fare un breve
riepilogo della situazione, evidenziando altresì alcune “curiosità” sul tema, basate in gran parte su
casi affrontati dallo studio legale Polato.
Prendiamo le mosse dalle annose e controverse questioni relative:
• all’applicazione del termine, quinquennale o decennale, di prescrizione dell’azione delle
somme indebitamente incamerate dagli istituti di credito a titolo di interessi anatocistici
e/o ultralegali;
• nonché all’individuazione del momento iniziale della decorrenza della stessa.
LA PRESCRIZIONE DECENNALE E IL MOMENTO DI DECORRENZA DELLA STESSA; LE DIFESE DELLE BANCHE.
Nonostante la giurisprudenza di legittimità e di merito avessero da diverso tempo già statuito
pacificamente che il termine di prescrizione doveva intendersi decennale e decorrente dalla
chiusura del conto corrente1 di riferimento, le banche cercarono inizialmente di “arginare”